Dopo “Il Sacro Angolo”, “Archeologia dell’Oltradige” è il secondo volume della Collana del Museo Archeologico dell’Alto Adige a occuparsi di preistoria e protostoria di una zona dell’Alto Adige.Spesso in Alto Adige, come anche altrove, tra attività di scavo e successiva analisi scientifica e pubblicazione dei dati archeologici sussiste una distanza temporale. Per questo per l’archeologia sono importanti l’elaborazione e pubblicazione sistematica dei luoghi di ritrovamento. Accanto alla pubblicazione di uno o più siti di ritrovamento, si pone però anche sempre nuovamente la necessità di uno sguardo d’assieme. Nel caso del volume sull’Oltradige è stato scelto un territorio chiaro e ben definito, annoverato ancora oggi come uno dei più belli della provincia di Bolzano e tra quelli con le condizioni climatiche e di economia rurale più favorevoli a un insediamento persistente. Condizioni, queste, tanto più importanti in periodo preistorico. Non a caso l’Oltradige rientra tra le zone più ricche di fonti archeologiche di tutto l’Alto Adige, che da tempo si desiderava indagare e proporre in forma sistematica. Il risultato è un’esatta documentazione – la prima per la provincia di Bolzano – della millenaria continuità e della simultanea densità d’insediamento in un’area insediativa come quella rappresentata dalle terrazze moreniche dell’Oltradige.
Appiano offre innumerevoli siti archeologici e luoghi di ritrovamento. Questo rende il comune sulla strada del vino Alto Adige un grande museo a cielo aperto. Coloro che sono interessati possono esplorare i reperti archeologici su escursioni a piedi e in bicicletta e immergersi nella storia di Appiano.